La Cartiera Lefebvre custodisce un incantevole ed inaspettato scorcio di natura: in una zona sotterranea della costruzione si spalanca alla vista una terza cascata, di dimensioni ridotte rispetto alle due principali, ma altrettanto rara. Il salto di 13 metri, contornato da una lussureggiante vegetazione, è alimentato dalle acque del torrente Magnene e, dopo il salto, sfocia nel fiume Liri che continua la sua inarrestabile corsa.
La cartiera era originariamente un antico monastero, quello di Santa Maria delle Forme nell’Isola di Sora. Durante l’età napoleonica venne soppresso e concesso a Carlo Beranger che lo trasformò in cartiera.
Di ridotte dimensioni, questa venne in seguito rilevata dall’industriale Charles Lefebvre nel 1822 che la portò al suo massimo splendore.